Madama Piola, con il suo bel vestito e portamento da signora torinese, è arrivata nelle Langhe: partita con austera eleganza da Pinerolo città, si è alleggerita con la verve del quartiere San Salvario di Torino, per rilassarsi finalmente tra colline, vigneti e lumache.
Madama Piola ha aperto dal primo fine settimana di marzo 2022 nel centro di Cherasco, proprio di fronte al Museo della Magia. Il format è esattamente lo stesso di Torino: stessi soci (Christian Milone – chef stellato della Trattoria Zappatori di Pinerolo -, Francesca Ferrari, Monica Verdun e Luca Pastoris), stessi bellissimi arredi in stile bistrot da città cosmopolita, stesso menù e stessa cucina a vista.


Si parte quindi in carta con “Nell’attesa”, che a ben vedere potrebbe essere il contenuto di un paniere portato nei campi per la oramai famosa “merenda sinoira”, lo spuntino che si faceva alla fine di una dura giornata di lavoro prima del rientro a casa per la cena: polenta fritta, tomini in salsa verde o rossa, giardiniera di verdure, salame e burro, tonno di coniglio. Appare chiaro perchè poi mio nonno a cena bevesse sempre e solo una tazza di caffèlatte.
Si prosegue con gli antipasti: cruda, tonnato, lumache, acciughe e peperoni e i formaggi – affinati dal bravissimo Stefano di Filrouge Sentieri di Gusto – curiosamente proposti ad inizio invece che fine pasto;



si prosegue con i due primi gnocchi e plin con la possibilità di scegliere il condimento preferito e la soffice crema di verdure con qualche buccia di patate fritta a ingolosire il tutto;


lumache in umido, guancia brasata al nebbiolo, polenta e baccalà, bistecca alla griglia o bollito con le sue salse sono le scelte dei secondi piatti, a cui volendo si può aggiungere come ulteriore contorni il purè, i sancrau – passione mia e disperazione dei miei figli quando inondo la casa con il loro profumo – o l’insalata verde.
Si chiude in dolcezza con la tartatin, il “Tu Gust” metà bunet metà creme caramel, il semifreddo di nocciole e lo zabaione al moscato e paste di meliga.

Il Menù Degustazione, che deve essere uguale per tutto il tavolo, prevede tre piatti salati e un dolce al prezzo di euro 35,00.

Madama Piola è una bella sfida lanciata su queste colline dove la solida tradizione la fa da padrone. Il suo punto di forza è l’atmosfera moderna e il brio torinese, dato che qui mancano gli elementi per cui proprio un cittadino si spinge in questo territorio: la vista e l’immersione tra i filari. A buon titolo, potrà quindi diventare un punto di riferimento per la clientela del posto e per il turista in cerca di un ambiente più moderno e meno casalingo.

Di sicuro qui i palati autoctoni sono molto esigenti, abituati all’ottima cucina sin dalle mura domestiche. La vera differenza la potranno fare la cura e la precisione delle preparazioni (e ci siamo) e le materie prime: tutte eccellenti, mi auguro presto anche raccontate in carta.