L’Osteria Imperfetta ha di imperfetto solo il nome: bravissimi i ragazzi che la gestiscono con garbo in sala e mano delicata in cucina.
Guarene è un paesi poco frequentato del territorio, ma in realtà è una piccola perla per la cura delle case, per la vista meravigliosa sulla città di Alba e sulle colline del Barbaresco e per l’offerta dell’accoglienza.

A parte il Castello di Guarene tanto meraviglioso quanto inavvicinabile con le sue cinque stelle lusso, in paese trovate Il Cortile di San Michele, la Greeneria degli amici Andrea e Cristina, Il Giardino sul Tetto, Helzenut Valley (il proprietario Gianni Gaschino è un noto pittore e all’interno del B&B trovate anche il suo atelier). L’Osteria Imperfetta è quello che mancava: un posto piacevole dove mangiare una buona cucina piemontese, con un prezzo adeguato.
IL LOCALE
Siamo in uno degli edifici che affacciano dalla piccola balconata che circonda il centro del paese: d’estate mangiare all’esterno è un vero piacere.

Ma lo stupore è anche per la grande sala interna, ricavata tra mattoni a vista e su più livelli.

Non era così quando i fratelli Stefano e Roberto Negro sono entrati per la prima volta: a terra ancora il battuto, i muri da recuperare, gli spazi da organizzare. Grazie ad un proprietario lungimirante, il locale è stato ristrutturato proprio come lo immaginavano loro e il risultato è di grande e calda accoglienza.
LA CUCINA e LA SALA
Roberto, aiutato da Alberto, propone i classici della cucina langarola con un tocco gentile e da cui si intravede subito al primo assaggio la lunga esperienza in tanti ristoranti della zona, dal più tipico al più elegante, sino allo stellato (per citarne alcuni Trattoria del Bivio, Bovio, Guido da Costigliole).
In sala Stefano e Federica sono rapidi, attenti, garbati. Stefano pronto a dare ottimi consigli sulla bella carta dei vini, dove anche l’appassionato si può divertire tra grandi certezze e nuove scoperte.

Pane e pasta sono realizzati a mano, con piccole e molto gradite attenzioni come pane, grissini serviti in porzioni singole per ogni commensale, così come le nocciole glassate in un sacchettino trasparente accanto al caffè.

Alcuni dei nostri piatti, tutti equilibrati e golosi: abili mani si muovono tra gli ingredienti in cucina.




Durante la nostra chiacchierata mi sono dimenticata di chiedere il perché dell’aggettivo “Imperfetta”: voglio pensare per il locale ricavato da livelli diversi, con un dehors a gradoni all’esterno vista la pendenza della via. Perché se per un senso di umiltà rispetto alla proposta, posso tranquillamente raccontarvi che l’IM è proprio di troppo nell’insegna esterna.
